12 Mag, 2022

Abbiamo la stoffa giusta!

Presentato il murales dedicato a Santa Giuseppina realizzato dalle classe prime del Centromoda Canossa
Centromoda Canossa Fashion Award

Il 9 maggio alle ore 10:30, alla presenza del Vescovo Don Lauro Tisi e delle istituzioni comunali e provinciali, il Centro Astalli Trento, Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, e il Centromoda Canossa hanno presentato l’evento finale del progetto “Abbiamo la Stoffa Giusta! Creatività, sostenibilità e inclusione attraverso la moda” nel cortile del compendio delle Figlie della Carità Canossiana, in Piazza Venezia.

Il progetto, sostenuto delle Madri Canossiane e finanziato dalla Fondazione Caritro, ha coinvolto gli studenti e le studentesse del Centromoda con la festosa partecipazione dei bambini della scuola dell’infanzia Virginia de Panizza. Durante l’evento sono stati approfonditi i temi della migrazione forzata femminile attraverso la creatività e la bellezza delle diverse culture, facendosi guidare dalla figura di Santa Giuseppina Bakhita per imparare a riconoscere l’identità e il valore di ciascuno e ciascuna.

Nell’evento è stato presentato il murales realizzato da parte delle studentesse e degli studenti sull’edificio dedicato proprio a Santa Giuseppina, “Casa Bakhita”, dove sono accolte, in collaborazione con il Centro Astalli Trento, due rifugiate nigeriane con i loro bambini. Così il murale su “Casa Bakhita” diventa fulcro dell’incontro delle diverse anime del compendio, affacciandosi sull’Istituto delle Figlie della Carità Canossiana, sulla scuola professionale e la scuola dell’infanzia.

Le classi prime del Centromoda e i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno cominciato questo viaggio nell’autunno del 2021 dipingendo il murale seguendo un approccio ecologico e rispettoso dell’ambiente che già da anni il corpo docente porta avanti con numerose applicazioni nell’abbigliamento, nell’arredamento e negli allestimenti di scenografie e costumi teatrali. Il percorso delle classi terminerà con la conoscenza di una realtà produttiva di moda etica e sostenibile, Progetto Quid, anch’essa partner.

“Siamo qui in onore anche di un anniversario importante” dice Suor Daniela Rizzardi, Madre Superiora delle Canossiane “ieri era la giornata in cui si festeggia Santa Maddalena di Canossa. Questo progetto nasce quindi sotto l’egida di due grandi donne, lei e Santa Bakhita, donne capaci di porre segni di vita nelle ferite della storia. Abbiamo bisogno dei loro sguardi. Abbiamo bisogno che il loro esempio modelli i nostri occhi, le nostre mani, i nostri cuori”.

“Ogni tanto, guardando il mondo intorno a noi, mi chiedo, ma abbiamo davvero la Stoffa Giusta?” si domanda Stefano Graiff, presidente del Centro Astalli Trento “l’esempio che abbiamo davanti però riempie di speranza. La pace si costruisce a partire da azioni quotidiane, proprio come queste. In questo compendio, in queste scuole, anche con questi progetti si costruiscono gli strumenti necessari a creare insieme il mondo di domani”.

“Questo progetto ci ha davvero riempiti” dichiara Ivana Leonardelli, coordinatrice della scuola dell’Infanzia “ci ha regalato colori, stoffe, scoperte, simboli, ci ha fatto conoscere tanto della cultura africana. Tra tutti questi stimoli, i bambini hanno scelto di crearne alcuni che esprimono l’amicizia e la collaborazione. Che certo non sono mancate in quello che abbiamo fatto insieme nei mesi passati”.

Tra le tante parole, di certo si è fatta sentire anche la musica. Quella cantata dai bambini della scuola dell’infanzia, che hanno narrato la vicenda di Bakhita in strofe. E quella ballata sempre dai bambini, che si sono esibiti in una danza piena di gioia e di voglia di vita.

Quattro studentesse delle classi coinvolte del Centromoda hanno raccontato la loro esperienza, facendosi portavoce delle compagne e dei compagni.

“Ci siamo sentite coinvolte, messe a nostro agio, accettate. Non giudicate ma incoraggiate. Questo progetto ci ha fatto riflettere su quello che è fuori da noi, sul mondo fuori di qui, dove non tutte le persone hanno le stesse possibilità e le stesse scelte. D’ora in avanti, ogni volta che userò il mio passaporto per viaggiare, penserò a tutti quelli che non hanno un documento che abbia lo stesso valore, che non possono spostarsi liberamente. Ci sono stati momenti tristi, quando abbiamo realizzato la fatica delle persone che vivono vite più difficili delle nostre, ma sono momenti importanti che non dimenticherò. Penso che sia fondamentale conoscere le storie delle donne vittime di tratta e di schiavitù, è un argomento su cui continuerò a informarmi in futuro. Ci sono stati anche momenti molto felici, però. Soprattutto quando dipingevo con le mie compagne, questa esperienza ci ha davvero unite.”

“Questo luogo è speciale per la sua capacità di costruire comunità” ha detto Elisabetta Bozzarelli, in rappresentanza del sindaco e del Comune di Trento “qui si parte davvero dai talenti di ognuno, rafforzandoli, coltivandoli. Il Centro Moda, il Centro Astalli Trento, la scuola dell’Infanzia e le madri canossiane, giorno dopo giorno, sono capaci di creare qualcosa che è bellissimo per chi lo vive ma è anche capace di aprirsi all’altro, di raccontare, di uscire dalle mura del compendio per contaminare la comunità. Il Comune di Trento è fortunato ad ospitare esperienze simili”.

La chiusura è stata nelle parole dell’arcivescovo Lauro Tisi.
“Ci dicono sempre che il mondo va male. Ma è una fake news. Non credetegli. Il mondo va bene e qui assistiamo a una prova di questa verità. Il mondo va bene perché ci vivono milioni di uomini e di donne che, quotidianamente, vivono e praticano l’accoglienza”.

 

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